A Sestriere siamo abituati a vederlo in tenuta da ciclista. Stavolta, invece, Fabio Aru era ben imbardato con cappotto e cappellino per assistere da appassionato alla gara di gigante parallelo femminile che si è disputata sulla pista Kandahar-Agnelli. Una prima volta da tifoso sulla neve per il Cavaliere dei 4 Mori, abituato a vivere la montagna su due ruote e nella stagione estiva.
«Venendo dalla Sardegna, preferisco il mare, ma la montagna mi piace molto e qui a Sestriere ormai mi sento di casa per cui ne ho approfittato perché non avevo mai visto dal vivo la Coppa del Mondo di sci alpino femminile – ha raccontato il ventinovenne dell’Uae Team Emirates, due volte sul podio del Giro d’Italia (2° nel 2014 e 3° nel 2015) e vincitore della Vuelta di Spagna del 2015 -. Che spettacolo! Anche l’ambiente mi è piaciuto davvero molto e credo che ci tornerò presto».
E l’Italsci non vede l’ora perché ha subito portato bene nel nuovo format: terzo posto della cuneese Marta Bassino, battendo in finale Federica Brignone, con Sofia Goggia quinta. Un risultato molto positivo per la squadra azzurra e difficilmente pronosticabile.
E sulle montagne piemontesi, Fabio tornerà tra maggio e giugno, come ha raccontato sulle pagine de La Stampa oggi in edicola, per preparare il Tour de France, corsa che nel 2015 lo vide vestirsi di giallo per due giorni e terminare al quinto posto della graduatoria generale: «Ci sono parecchie salite inedite e gli organizzatori hanno disegnato un percorso davvero duro, perché sperano di agevolare anche i corridori francesi che vanno forte quando la strada s’impenna».
Ci ha confidato poi di amare particolarmente la salita verso il Moncenisio e quella che da Avigliana si arrampica fino al Colle Braida, accarezzando la Sacra di San Michele.
Fabio non sarà, invece, al via del Giro d’Italia e si perderà la tappa che il prossimo 30 maggio arriverà in cima al Sestriere, dove lui vinse nel 2015, ma la sua stagione sarà ricchissima di appuntamenti in azzurro: «L’Olimpiade di Rio 2016 è stata un’esperienza che mi ha toccato profondamente e che mi ha lasciato degli ottimi ricordi. Spero di essere forma per poter partecipare e per poter dare una mano all’Italia. E poi ci saranno anche i Mondiali». Sia il percorso della prova in linea a cinque cerchi (in programma il 25 luglio, tra le 4 e le 11.15 ora italiana) in Giappone sia di quella iridata (27 settembre) in Svizzera si addicono alle sue caratteristiche.
Dopo essersi goduto i primi, splendidi mesi della sua piccola Ginevra, che la compagna Valentina ha dato alla luce nel mese di ottobre, ora lo scalatore sardo è pronto a tornare a fare sul serio in sella e volerà in Sudamerica, dove lo attende come primo test il Tour of Colombia (11-16 febbraio): tante salite e un bel allenamento in quota in vista dei tanti appuntamenti che l’aspettano nel 2020. I tifosi italiani non vedono l’ora di spellarsi le mani a bordo strada e di gridare a gran voce il suo nome sulle salite del Tour.
ALBERTO DOLFIN