Il Giro arriva alla resa dei conti, affrontando l’ultima tappa con arrivo in salita, ultimo ostacolo fra i corridori ed il finale di Roma: 4000 metri di dislivello racchiusi in soli 90km, con il susseguirsi di tre salite senza più alcuna tregua nel finale. Dopo un lungo tratto pianeggiante attraverso la valle della Dora Riparia e dopo aver affrontato il traguardo volante di Samone, si risale verso la Valle D’Aosta, teatro del finale di tappa. Prima delle tre ascese è quella del Col Tsecore, prima categoria lungo 16km, dei quali i primi 11 si mantengono su pendenze intorno al 7%. Ascesa che si indurisce e vede pendenze in doppia cifra dall’undicesimo al quindicesimo, per poi addolcirsi nuovamente nel finale. Dopo una lunga discesa, si ritorna a salire verso il Col de Saint-Pantaleon, salita lunga 16km, ma con pendenze non durissime. Una volta scollinati, ancora una volta strada in discesa, per poi affrontare l’ultima salita di questa edizione della corsa rosa, che porta verso il traguardo di Cervinia. Neanche qui si toccano pendenze durissime (unico tratto in doppia cifra un brevissimo tratto al 12%, mentre gli ultimi chilometri sono quasi esclusivamente pianeggianti), ma la lunghezza di ben 18km, la fatica ancora nelle gambe dei corridori e soprattutto la necessità di dover spendere tutte le energie rimaste per poter concludere alla grande la corsa rosa faranno sì che anche questa salita possa dare spettacolo. A Cervinia il Giro arriva per la quinta volta, dopo le vittorie di Addo Kazianka nel 1960, di Ivan Gotti del 1997, di Andrey Amador nel 2012 e di Fabio Aru nel 2015.
GPM
Col Tsecore – km146 – 1^cat
Col Saint Pantalecon – km185 – 1^cat
Cervinia – km 214 – 1^cat
TRAGUARDI VOLANTI
Samone – km90
Verres- km126
R.D – C.C