Bernal, si era temuto addirittura un suo forfait in extremis per questo Giro. Invece alla fine ha deciso di esserci. «Sono sicuro della scelta che abbiamo preso. Ho corso abbastanza nella prima parte della stagione poi sono tornato in Colombia in altura, facendo tanto fondo. Era quello di cui avevo bisogno, d’accordo con il mio allenatore. Spero di essere già in forma fin dall’inizio della corsa».
Lei è cresciuto ciclisticamente nel Canavese, vicino a Torino, dunque un po’ gioca in casa. Ha studiato il percorso? «Conosco due tappe. Sono andato a vedere quella di Montalcino, con gli sterrati e le strade bianche, poi anche quella che arriva all’Alpe di Mera, nel terz’ultimo giorno».