Come ogni domenica torna l’appuntamento con la nostra rubrica settimanale “L’intervista della Settimana”, oggi il protagonista è uno dei ciclisti italiani più forti, nasce a San Gavino Monreale il 3 luglio 1990, nel 2012 diventa professionista, nel 2013 cresce al fianco di un grande campione di nome Vincenzo Nibali di cui è gregario di lusso e dal quale impara i trucchi del mestiere e i segreti di un numero 1, nel maggio 2014 raggiunge l’apice della sua carriera, conquista una vittoria di tappa al Giro d’Italia. Giro d’Italia che lo vedrà poi terzo nella classifica generale finale.
Ormai tutti avete capito che il protagonista di questa settimana è Fabio Aru.
Fabio Aru che ha come obiettivo stagionale il Giro d’Italia, sta svolgendo gli ultimi giorni di preparazione in quota a Sestriere, sono riuscito a mettermi in contatto con lui grazie all’addetto stampa dell’Astana che ringrazio.
Fabio come sta?Quel virus la disturba ancora?
Dopo il ritiro al Teide la mia condizione era buona però poi sono stato colpito da un virus che ha rallentato un po’ la mia preparazione al Giro e mi ha indebolito, adesso però sono al Sestriere da una settimana e resterò ancora per qualche giorno, conto di tornare al 100% in vista della prima tappa in Liguria.
Cosa ne pensa di questo percorso?
E’ un Giro ben disegnato, ci sono molte tappe che si prestano a “colpi di mano” e difficoltà fin dalla prima settimana.
Quindi le difficoltà inizieranno subito?
Credo proprio di sì, già la terza tappa, quella da Rapallo a Sestri Levante è molto interessante e ci darà i primi riscontri.
Ma il Giro è lungo…
Penso che i giochi si chiuderanno alla Crono di Treviso e nella tappa dell’Aprica.
Non mi resta che fare un in bocca al lupo a Fabio Aru e dargli appuntamento sabato 9 a Sanremo.