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Mondiale Pista: splendido argento per gli azzurri

Mondiale Pista: splendido argento per gli azzurri

14 Aprile 2017

Filippo Ganna vince l’argento nell’inseguimento individuale e, a distanza di un anno dal titolo conquistato nella stessa specialità, si conferma uno dei migliori interpreti della specialità: a 20 anni è lui la pietra angolare sulla quale costruire il futuro del nostro ciclismo su pista maschile.
Con il secondo tempo delle qualificazioni in 4’14”647 il campione del mondo in carica questa mattina si era conquistato il diritto di difendere il suo titolo contro l’australiano Jordan Kerby (professonista del team Drapac, 25 anni ad agosto), che aveva fatto registrare il miglior tempo in 4’12”172.
Nella finale l’azzurro non è riuscito ad impostare la corsa come era nelle previsioni, ovvero recuperare nella seconda parte di gara. Complice anche una falsa partenza dovuta all’errore dei giudici, che hanno sparato un colpo di pistola dopo la partenza inficiandola, Dopo la seconda partenza Filippo ha iniziato ad accumulare decimi di distacco dall’australiano. Entrambi hanno risentito lo sforzo profuso nei primi giri poi annullati che li ha costretti a correre con tempi più alti rispetto alla mattina. Kerby chiude la distanza in 4’17″068, Ganna in 4’21″299.
Sarebbe però ingeneroso nei confronti di questo splendido atleta parlare di delusione per la sconfitta in finale: il suo torneo, la sua determinazione e il coraggio dimostrato nei momenti decisivi del torneo, come ha anche raccontato il Coordinatore delle Nazionali Davide Cassani sulla sua pagina FB (che pubblichiamo di seguito), confermano la statura di un campione in grado di mantenere i nervi saldi nonostante la giovane età. Filippo in questo mondiale ha rappresentato l’unico argine allo strapotere degli australiani. Questo rende ancora meglio l’idea della sua impresa.
Per l’Italia si tratta della terza medaglia in tre giorni di gara. L’argento di Ganna si aggiunge all’oro della Barbieri e al bronzo dell’inseguimento a squadre maschile. E’ ancora presto per stilare bilanci, ma un bottino simile non si vedeva da tempo.
Nella finale per il bronzo l’altro australiano Kelland O’Brien ha superato, con il tempo di 4’16″909, il francese Corentin Ermenault (4’19″436).
Pregevole la prestazione di Liam Bertazzo, 17° tempo in 4’24″561, Carloalberto Giordani ha chiuso con il tempo di 4’32″045 che lo colloca in 24^ posizione.
Ganna Dirocco

Di seguito il racconto della prova di semifinale che ha proiettato Filippo nella sfida oro-argento da parte del Coordinatore delle Squadre Nazionali Davide Cassani, tratto dalla sua pagina FB.

“Tensione concentrazione quasi paura. Filippo è un veterano di 20 anni che nel cassetto ha tra le tante maglie quella di campione del mondo conquistata un anno fa. Ora è professionista, ha partecipato a non so quanti campionati del mondo tra strada e pista, tra juniores, under ed elite ma è pur sempre un ragazzo di 20 anni.

L’inseguimento è una prova bastarda. 4′ e rotti di sofferenza, sempre sul filo del rasoio. Se sbagli di pochi decimi a giro rischi di sbiellare. Tre decimi in meno in un giro di pista? Lo paghi con gli interessi nell’ultimo km.

Filippo pedala, si riscalda, suda. Mancano 20′ alla sua prova ed un australiano che di cognome fa Kerby piazza un 4’12″172 cioè 2″ in meno rispetto al miglior tempo in carriera di Ganna.

L’altro australiano, poco dopo, ferma il cronometro in 4’15″794 il che vuol dire che Ganna se vuole qualificarsi per la finale deve andare forte, molto forte cioè avvicinarsi al suo record.

Filippo pedala, si riscalda, suda, si preoccupa.

Nessuno gli mette pressione, lui si. Vuole vincere, deve vincere, perché gli è quasi sempre riuscito.

Essere forti è importante, sopportare la pressione ancora di più.

Scende dalla bici, si siede. È serio. Sente la corsa. Arriva il CT Marco Villa. Anche lui è serio ma è normale, è sempre così. Non l’ho visto sorridere neanche quando Elia Viviani ha vinto l’oro olimpico anche se era più felice di un Re.

Nessuno dice più una parola. Tutti lavorano ma in silenzio. Matteo, il Meccanico storico di Viviani ha preparato la bici. È Villa che all’ultimo decide di montare tubolari del 22 gonfiati a 17 atmosfere al posto dei 19. Paolo, il massaggiatore gli sistema il numero sulla schiena. Un rito che si ripete. È sempre lui a farlo.

Pronti. Ganna davanti, Marco appena dietro con Paolo e Matteo con la bicicletta in spalla come se volesse non stancarla troppo prima della gara.

Matteo sistema la bici nel blocco di partenza, Marco dispensa gli ultimi consigli a Filippo già in sella alla sua bici.

Mancano 30″. Silenzio.

Un primo bip a segnalare i meno 10″.

Meno 5,4,3,2,1, partito.

Il silenzio è spezzato dal tifo del pubblico, ma i primi a urlare sono i compagni di nazionale di Filippo, a bordo pista con lo stesso numero di pulsazioni di Ganna.

Parte piano e questo si sa. 1’08″469 il tempo al primo km. È dodicesimo ma la tabella del CT è rispettata. 15″ e rotti al giro. Bene così.

Filippo pedala che è un piacere. 117/118 pedalata al minuto. Sembra che accarezzi i pedali con quel leggero dondolio delle spalle. Che spettacolo. Sfiora i sessanta orari.

1’02″234 il tempo sul secondo km, sta recuperando, ora è nono. È un missile, un treno lanciato a tutta velocità senza un minimo di sbavatura, un piacere guardarlo andare così forte. Guardandolo, Sembra quasi facile pedalare così.

Terzo km in 1’01″544 ci siamo. Ora è secondo. A questo ritmo la finale è sua. Villa gli ha chiesto di crescere e lui risponde. Viaggia sul filo dei sessanta. 15″ al giro. Impressionante. Villa si sbraccia, Filippo mulina le gambe sempre più veloci ma ci sono ancora 4 giri da percorrere, i più duri, i più lunghi.

Ancora 2 giri, il dondolio delle spalle si accentua e la velocità cala di una virgola.

Un giro, sul viso traspare la fatica ma Filippo non molla.

125 metri, Filippo è stremato, le gambe perdono qualche pedalata ma il traguardo è lì, dietro l’ultima curva.

1’02″400 gli ultimi 1000 metri, 4’14″647 il totale. È secondo. La finale è sua.

Non so se vincerà o meno la medaglia d’oro, ma non mi importa. Oggi Filippo ha dimostrato che la sua forza non è solo nelle gambe ma anche nella testa. Perché ha saputo gestire nel migliore dei modi una pressione che lui per primo si è buttato addosso.

Per questo motivo, comunque vada, oggi Filippo Ganna ha vinto.”
Davide Cassani
INSEGUIMENTO UOMINI QUALIFICAZIONI
Kerby Jordan (Aus) 4’12”172

Ganna Filippo (Ita) 4’14”647

O’Brien Kelland (Aus) 4’15”794

Ermenault Corentin (Fra) 4’17”543

Evtushenko Alexander (Rus) 4’19”185

Oliveira Ivo (Por) 4’19”250

Staniszewski Daniel (Pol) 4’19”411

Beukeboom Dion (Ola) 4’19”621

Thiele Kersten (Ger) 4’20”052

Shemetau Mikhail (Blr) 4’20”363

Kergozou Nicholas (Nzl) 4’21”333

Sajnok Szymon (Pol) 4’21”914

Bostock Matthew (Gbr) 4’22”122

Tennant Andrew (Gbr) 4’22”664

Kennett Dylan (Nzl) 4’23”136

Van Schip Jan Willem (Ola) 4’23”843

Bertazzo Liam (Ita) 4’24”561

Denis Thomas (Fra) 4’24”577

Lamoureux Jay (Can) 4’25”042

Pijourlet Louis (Fra) 4’28”047

Frahm Jasper (Ger) 4’26”078

Garcia De Mateos Rubio Vicente (Spa) 4’28”997

Zakharov Artyom (Kaz) 4’29”154

Giordani Carloalberto (Ita) 4’32”045

Imamura Shunsuke (Giap) 4’35”093

Federciclismo

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