Difficilmente si è visto, nei recenti campionati del mondo juniores, una formazione attiva e presente nelle fasi salienti della gara come la #NazionaleCiclismo oggi a Bergen. Il secondo e terzo gradino del podio conclusivi sono forse un compenso appena sufficiente se pensiamo alla sapienza tattica con la quale si sono mossi i ragazzi di Rino De Candido, la forza dei singoli azzurri e l’impatto che hanno avuto sulla gara. “E’ stata una gara fantastica – ha commentato il tecnico azzurro -, con i ragazzi che sono stati veramente bravi. Devo fare i complimenti al campione del mondo, che ha mostrato di avere numeri interessanti. Però i nostri sono stati veramente all’altezza. Poi con un Gazzoli così.. se fossimo arrivati in volata adesso festeggiavamo diversamente. C’è un po’ di rammarico per il titolo che, con questo gruppo, era alla nostra portata, ma si è rivelata un gara veramente bella…”
Ha vinto il titolo mondiale, meritatamente, il danese Julius Johansen, vice campione europeo cronometro, autore di una bella azione ad un giro e mezzo dalla fine. Al secondo e terzo posto salgono due azzurri: Luca Rastelli e Michele Gazzoli. Il dominio della formazione azzurra si concretizza anche nel 7° posto di Filippo Zana e il 15° di Fabio Mazzucco, oltre ad una presenza costante degli azzurri nelle fasi salienti di tutte azioni decisive. Piazzamenti che ci permettono anche di salire sul terzo gradino del podio nella classifica finale della Coppa delle Nazioni. Un piazzamento che fa il paio con il primo posto, ieri, della formazione donne juniores e getta una luce ancora più splendente sul futuro del nostro movimento.
Il clima, contrariamente alle previsioni, clemente, ha permesso una gara combattuta e ricca di colpi di scena, com’è nella tradizione della categoria. Nella fuga iniziale di una decina di uomini, il gruppo di Rino De Candido mostra di essere in giornata e lancia Giulio Masotto. Ma si tratta di un tentativo destinato a fallire nell’ultima ora di gara, quando il gruppo si ricompatta e davanti si ritrovano in 5, tra cui Rastelli, l’azzurro sicuramente più vivace di questo mondiale. Siamo verso la fine del penultimo giro. Sui fuggitivi, che hanno una ventina di secondi di vantaggio, si porta, da solo, il danese Julius Johansen, parando una situazione difficile per la sua nazionale, fino ad allora costretta alla difensiva.
Johansen si riporta sui battistrada e comincia a tirare, tenendo vivo il vantaggio, mentre dalle retrovie altri 3 corridori, compreso l’azzurro Colnaghi, tallonano da vicino. La situazione è incerta, sospesa tra una fuga che sembra poter prendere il largo e il gruppo pronto a rientrare. Per questo motivo, sospinto anche da una grande condizione di forma, proprio quando i primi vengono raggiunti dagli inseguitori, forza in discesa il danese. Nessuno lo insegue. Rastelli, l’azzurro sicuramente più in forma, perde per un attimo la ruota. Il nordico va via e incrementa il vantaggio lentamente ma progressivamente. I fuggitivi, scossi dall’azione, riescono a tenere a distanza il gruppo che veleggia comunque ad una manciata di secondi.
Lungo l’unica salita del circuito il fuggitivo tiene; dalle retrovie Rastelli forza e lascia la compagnia, mentre dal gruppo evade anche Zama, che in breve si riporta sui primi inseguitori. Gli ultimi chilometri presentano questa situazione: in avanscoperta il danese Johansen, alle sue spalle, ad una trentina di secondi, Rastelli, a meno di 10” quattro inseguitori, tra cui Zama e Colnaghi.
Gli ultimi chilometri sono una passerella trionfale per il ragazzo biancocrociato, mentre la vicinanza del gruppo, tirato dagli inglesi, rende incerta la lotta per gli altri due gradini del podio.
La volata per il 2° e 3° posto è una piccola riedizione del famoso mondiale con Bitossi e Basso. Con un epilogo diverso, però: Rastelli, bruciando le ultime riserve di energia, riesce a tagliare il traguardo per secondo, mentre uno scatenato Gazzoli mette tutti d’accordo per il terzo posto. La forza espressa in volata dal campione europeo è straordinaria. Si impone con irrisoria facilità, alzando le mani in tutta tranquillità 5 metri prima del traguardo e dando l’idea anzi di aver perso la piazza. E pensare che neanche un mese fa è uscito di scena mestamente dal mondiale su pista per la frattura della clavicola. Quello che ha fatto oggi, lungo le strade di Bergen, in volata, ci dice che lui, come anche i suoi compagni di squadra, sono destinati ad un grande futuro.
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