Zdenek Stybar della Etixx-Quickstep vince la sesta tappa della Grand Boucle, la Abbeville-Le Havre di 184,5 chilometri. L’ennesima tappa condizionata dal forte vento. Pronti, via e dopo dieci chilometri parte la fuga. E’ composta da Perrig Quemeneur (Europcar), Kenneth Vanbilsen (Cofidis) e Daniel Teklehaimanot (MTN – Qhubeka). I tre prendono il largo arrivando addirittura ai 12’30’’ di vantaggio dal gruppo della maglia gialla che però poi decide di andare a ricucire. Sul primo gpm, la Cotè de Dieppe vince Teklehaimanot. Anche sul secondo, la Côte de Pourville-sur-Mer vince il corridore della Mtn. Il gruppo reagisce ed inizia ad accorciare sulla fuga, tenendola sempre sul minuto e mezzo di distacco. Teklehaimanot vince anche il terzo gpm diventando maglia a Pois. Le squadre dei velocisti si portano in avanti e riassorbono i fuggitivi. Siamo ai meno tre quando i migliori sono tutti là davanti. Ai meno uno inizia la salita finale, uno strappo che non gioverà ai velocisti. All’imbocco di questa Tony Martin, cade e carambola su un compagno di squadra che colpisce anche Vincenzo Nibali trascinandolo a terra. Il gruppo si spezza mentre il ceco Zdenek Stybar ormai è solo anche aiutato da un momento di indecisione degli avversari.
Occasione persa per Peter Sagan che vince la volata degli sconfitti. Terzo Coquard.
Brutte sensazioni per Tony Martin che sembra essersi rotto la clavicola. Arriva a le Havre con più di quattro minuti di ritardo ma essendo caduto dentro agli ultimi tre chilometri i distacchi sono neutralizzati. Nella sua drammaticità bella l’immagine dei compagni di squadra che sorreggono Tony Martin per farlo arrivare sul traguardo. A differenza sua Vincenzo Nibali non ha riportato fratture o lesioni.
Domani è in programma la Livarot-Fougers, 190 km totalmente pianeggianti ad esclusione di un gpm di quarta categoria dopo 12 chilometri. Sul finale saranno decisive le curve.
Dario Baldi