Dopo la partenza della cronometro finale della scorsa edizione nell’Autodromo Nazionale di Monza, il mondo del ciclismo torna ad incrociare quello del motorsport con l’arrivo della dodicesima tappa del Giro D’Italia nel circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, dove la corsa rosa arriva per la terza volta, dopo aver visto i trionfi di Paganin (1992) e Zakarin (2015).
Ma il profilo altimetrico di questa edizione è molto diverso da quelle precedenti, in particolare in confronto a quella di 3 anni fa, quando Zakarin arrivò in solitaria al termine di una frazione ricca di difficoltà altimetriche, senza salite con pendenze proibitive ma con pochissima pianura, continui saliscendi e con l’aggravante di un violento nubifragio che rese la tappa decisamente più dura del previsto.
In questa stagione invece la tappa è molto più accomodante, con i primi 100 chilometri che procedono completamente pianeggianti lungo la Via Adriatica e la Via Emilia, facendo sì che la corsa si accenda solo nel finale, con il passaggio sul Circuito dei Tre Monti, un GPM di soli quattro chilometri ma la cui particolare collocazione – si scollina a nove chilometri dal traguardo, e una volta in cima la strada procede in discesa fino all’ingresso nel circuito di Imola – potrebbe far di questo punto un trampolino ideale per un attacco. Ma lo scenario più probabile è quello che prevede l’arrivo in volata, come del resto accadde nel campionato nazionale del 2009, vinto da Pozzato sullo stesso circuito del finale di tappa. Frazione segnata con due stelle di difficoltà.
Apertura villaggio 8.45 partenza tappa 12.05
GPM
TRE MONTI – Km206 – 4^cat
TRAGUARDO VOLANTE
Pesaro- km75
Forlì- Km 162
Raffaele Digirolamo- Chiara Calligari