Che spettacolo! E’ proprio il caso di dirlo, il mantovano Edoardo Affini vince con testa, gambe e cuore un oro a cronometro nell’europeo U23 che mancava all’Italia dal 2008 quando a vincerlo fu Adriano Malori (argento nel 2014 di Davide Martinelli e nel 2016 di Filippo Ganna).
“E’ andata bene! – dice con grande calma il neo Campione europeo – Dichiamo che sta andando bene dal 7 di giugno di quest’anno, quando ho vinto il prologo del Giro d’Italia U23 e a seguire l’italiano crono ed in linea oltre ai Giochi del Mediterraneo. Si, diciamo che è andata bene – ripete Edo sorridendo –. Sai la crono è una gara di un giorno e ci sono moltissime variabili che possono rappresentare un ostacolo. Per esempio oggi Sobrero ha forato; io no. Anche la foratura è una variabile. Sono molto soddisfatto perché sono consapevole che da inizio stagione, grazie anche all’attività di spessore che ho con la mia squadra continental, sono cresciuto, sia fisicamente, sia mentalmente. Ho avuto un momento particolare a marzo perché sentivo che qualcosa “non girava”, mi è stato detto di imparare a stare tranquillo, che i risultati sarebbero arrivati, visto che stavo lavorando in modo adeguato. Così è stato. Dalla vittoria al Giro d’Italia è come se qualcosa nella mia testa si fosse “sbloccata”. Ho acquisito tranquillità e fiducia in me stesso. Una medaglia che arriva grazie ad un lavoro costante e che sento di dedicare alla mia famiglia ma anche a tutte le persone che hanno contribuito a questo successo: dallo staff della Nazionale, al Ct ai miei compagni. Sembrano parole scontate ma è proprio vero: quando indossi una medaglia, in particolare l’oro, sai bene che è il risultato del lavoro di tutti e questa in particolare è una forte segnale che noi azzurri ci siamo anche in questa specialità!”
Un Marino Amadori così emozionato è difficile trovarlo; anche perché di solito la sua tranquillità e fermezza sono proverbiali. Oggi no, oggi il suo azzurro U23 Edoardo Affini ha vinto l’oro nella crono che vale un titolo europeo. Per il tecnico azzurro si tratta di una grande soddisfazione che lo rendono prodigo di elogi, di stima e rispetto verso i suoi ragazzi, sia per il vincitore che per lo sfortunato Matteo Sobrero, vittima di una foratura quando era sesto.
“Questo oro è una vera e propria iniezione di fiducia per tutto il movimento. I miei complimenti a Edoardo, che ha saputo realizzare una gestione ottima della gara. La cronometro è difficile per tutti: atleti, organizzatori e tutto il movimento. E’ spesso difficile convincere l’atleta a misurarsi in una crono, ma siamo convinti da tempo che sia fondamentale per la crescita tecnica. L’approccio a questa specialità è cambiato da tempo: la Federazione, così come le società, stanno investendo in questo esercizio. Tutti i mesi convochiamo atleti per stage mirati. Questi risultati non sono frutto del caso, ma di un lavoro costante.”
Chiusura dedicata a Mattia Sobrero: “Un vero peccato. E’ partito benissimo ed al primo intertempo ha segnato il sesto intertempo. La foratura ed il cambio bici lo hanno penalizzato, ma è stato in grado di reaggire e di chiudere in crescendo, con un ultimo quarto di gara ai livelli dei migliori. Questo la dice lunga su quello che avrebbe potuto realizzare senza questo incidente.” ma lo sappiamo, le crono sono anche questo.