Prima tappa alpina al Tour con cinque gpm fra cui tre di prima categoria e un hc.
Tappa caratterizzata nella prima parte di gara da un tentativo di una ventina di corridori (Van Avermaet della BMC, Alaphilippe e Gilbert della Quick Step, Sagan e Postlberger della Bora, Calmejane e Taaramae della Direct Energie, Pauwels e Slagter della Dimension Data, Impey e Bauer della Mitchelton, Moinard e Gesbert della Fortuneo, Martin e Degand della Wanty, Gallopin della Ag2r, Vichot, Gaudu e Moinard della Groupama, Gesink della Lotto NKL).
Da dietro il gruppo controlla con la Sky fra i team più impegnati a fare l’andatura, con le prime salite e con l’avanzare della tappa il gruppo in testa ha iniziato a perdere qualche corridore ma comunque a mantenere un vantaggio costantemente sopra ai 7′ fino ai meno 45 quando inizia l’ascesa al Col de Romme, penultimo Gpm di giornata quando gli uomini di Froome aumentano notevolmente il ritmo.
Penultima salita che fa letteralmente a pezzi il gruppo dei fuggitivi con Taaramae che ci prova in solitaria, poco prima della cima è raggiunto da Alaphilippe in lotta per la pois, proprio quest’ultimo in discesa fa il buco lasciandosi alle spalle l’ex compagno di fuga.
Tra gli uomini di classifica, ad eccezione ovviamente della maglia gialla che continua a rimanere davanti fino alla fine, il primo a scattare in cima all’ultima salita è Daniel Martin ma nulla da fare per lui con il team Sky che compatto va a chiudere.
Alaphilippe in solitaria va a vincere dopo quasi 4 ore e mezza di corsa, secondo Izaguirre terzo Taaramae.
Van Avermaet conserva ovviamente la maglia gialla e si prende il meritato riconoscimento di più combattivo di giornata, forse l’unico vero coraggioso di giornata oltre al vincitore.
Nel gruppo dei migliori nessuno ci prova nemmeno nel finale.
Emanuele Barra