Fabio Aru si appresta ad iniziare una nuova stagione, è il momento di fare con lui un riepilogo del 2017 e fare qualche previsione per il 2018, inevitabile un pensiero a Scarponi e un occhio al Mondiale.
Ormai manca sempre meno all’esordio stagionale, come sono andati questi mesi di preparazione?
Direi molto bene. Abbiamo lavorato tanto e con le motivazioni giuste, assieme ai miei nuovi compagni di squadra e a tutto lo staff. Manca poco al mio esordio stagionale all’Abu Dhabi Tour e io non vedo l’ora di riattaccare il numero di gara alle tasche della maglia e di ricominciare nel migliore dei modi questo 2018.
Nuova squadra, nuovi compagni, nuovi stimoli, nuovi obiettivi…Pensi che questo cambiamento possa essere un passaggio importante della tua carriera?
Certamente si tratta di un cambiamento importante, anche perché è la prima volta che cambio squadra da quando sono passato professionista, sei anni fa. Sono orgoglioso e felice di quanto fatto nei primi anni da professionista con la maglia dell’Astana ma credo anche che nella carriera di una atleta, ci possano essere dei cicli che si chiudono e altri che si aprono. Sono soddisfatto delle scelte fatte.
Guadiamoci indietro per un attimo: l’Astana e il 2017.
I ricordi sono tanti ovviamente… la prima vittoria, al Giro nel 2014 a Montecampione, occupa uno spazio importante nelle emozioni forti e positive. Poi ci sono stati tanti momenti felici e alcuni difficili ma, nel complesso, mi sento di poter dire di essere cresciuto molto e avere dato anche il mio contributo alla squadra.
Il 2017 è stato un anno tragico dal punto di vista umano, con la scomparsa di Michele. Se parliamo dell’aspetto sportivo, il Campionato Italiano prima e la vittoria a La Planche de Belles Filles, credo rimarranno a lungo impresse nella mia memoria.
E se guardiamo avanti invece?
Il Mondiale di Innsbruck sarà uno dei miei obiettivi del 2018 e ci arriverò partecipando alla Vuelta. Per quel che riguarda il calendario, debutterò all’Abu Dhabi Tour, poi sarò al via di Tirreno-Adriatico e al Catalunya. Il resto del calendario è ancora da definire, lo scopriremo strada facendo…
Emanuele Barra
Foto Federica Muzzi – Ciclismo Oggi