Sono 150 gare in 5 tappe per 4 weekend consecutivi di ciclismo su pista dai velodromi più famosi d’Europa. Ci sono 72 corridori che rappresentano 36 titoli mondiali e 14 medaglie olimpiche, a partire da Katie Archibald e Harrie Lavreysen campioni in carica dell’UCI Track Champions League giunta alla sua terza edizione, da sabato 21 ottobre al Velódrom Illes Balears di Maiorca, in diretta alle 18:30 su Eurosport 1.
Col suo format accattivante e spettacolare di gare Sprint (Sprint e Keirin) ed Endurance (Eliminazione e Scratch), l’UCI Track Champions League apre a nuovi scenari televisivi del ciclismo su pista come tappa fondamentale del calendario ciclistico per ampliare il pubblico delle nuove generazioni e il raggiungimento della parità di genere, grazie a un montepremi diviso equamente tra uomini e donne.
Temi di cui ci parla con grande padronanza Francesca Selva, pistard italiana al debutto in Champions League: «La giusta percezione che si ha dell’evento è quella dello show televisivo, di modo da avvicinare il ciclismo su pista a nuovi spettatori catturati dalle luci, dagli scenari e dall’intensità delle gare, eppure per noi atleti è uno degli appuntamenti col livello più alto in gara. Per questo, per me è un ottimo risultato esser stata selezionata tra le wild card e anche se non sarà la mia prima volta sui pedali fra le migliori, avrò un filo di pressione per esser l’unica italiana di categoria (Endurance, ndr). Non vedo l’ora d’iniziare nella speranza, che un bel blocco di lavoro dedicato in questo mese, di cogliere un buon risultato nel posto giusto al momento giusto».
Ventiquattrenne veneziana, Francesca Selva si nutre di ciclismo degli elementi fra cross, strada e pista con le sue tipicità: «Diciamo che faccio il contrario di molti, che girano nei velodromi per raffinarsi su strada… Io invece uso la strada per allenare la pista, a cui ho dedicato quasi interamente gli ultimi cinque anni, anche se nel 2023 sono tornata continental (con la Torelli, ndr). La mia specialità è la Madison, perché è la gara che più rispecchia tutto il tuo bagaglio tecnico. Mi piace lo Scratch perché sono veloce e sprinto anche su strada, mentre l’Eliminazione è più imprevedibile, oltre che tatticamente molto complicata».
Bravissima presentatrice di Scratch TV per compiere il suo campionario di ciclismo da ogni punto di vista, Francesca ha pure le idee chiare su come migliorare la ricezione della pista in Italia: «Mancano i velodromi. Ci servono le infrastrutture per farlo diventare uno sport sia più praticato che più seguito. Per intanto, l’UCI Track Champions League è importante per sdoganare l’emozione del momento, diversamente dai tempi dilatati delle 6 Giorni, che in Italia son sempre state per puristi. Perché qui invece sei sempre nel clou dell’azione!».
Infine, sulla parità di genere: «Non è un’assoluta novità nel ciclismo, ma per noi ragazze che non abbiamo ingaggi né premi stellari, eventi come la Champions League sono fondamentali per finanziarci la stagione. Per me che lavoro e studio… E avere gli stessi prize money è davvero gratificante per noi italiane, che abbiamo minori strutture di squadra. All’interno degli stessi format e su uguali distanze: per dimostrare che lo spettacolo della pista può esprimere un livello altissimo senza differenze di prestazione fisica tra donne e uomini».
Da Maiorca, l’UCI Track Champions League prodotta da Warner Bros. Discovery passa da Berlino e Saint-Quentin-en-Yvelines, che sarà il velodromo olimpico, fino al Grand Finale di Londra (già sold-out) al Lee Valley Velopark per un totale di 14 ore di diretta su Eurosport, canale disponibile su DAZN.