Si è conclusa la prima parte del Giro D’Italia. Nove tappe ricche di emozioni; di cadute; di fughe; di scatti. Ma soprattutto di Italia. Era dalla 92° Edizione, il Giro del 2009, che non si vedevano quattro vincitori di tappa del Belpaese nella prima settimana. Quella volta gli italiani a braccia alzate furono: Alessandro Petacchi sui traguardi di Trieste e Valdobbiadene(2°e 3° tappa) ;Danilo di Luca nella quarta tappa sul traguardo di San Martino di Castrozza(Tappa poi assegnata a Stefano Garzelli) e Michele Scarponi a Mayrhofen.
E’ vero, la maglia rosa non è sulle spalle di un italiano, ma i presupposti per un gran Giro ci sono tutti. La rivincita italica è partita con uno strepitoso Elia Viviani, che inventandosi una insolita volata batte tutti sul traguardo di Genova.
Due giorni dopo è Davide Formolo, giovane ventiduenne della Cannondale-Garmin, a far sussultare tutta l’Italia che pedale. Una fenomenale cavalcata che termina a La Spezia dove tutti lo aspettano per far festa. E’ Diego Ulissi a portare il tricolore a sventolare sul traguardo di Fiuggi. Il gruppo è indeciso, il corridore livornese trova il varco giusto e arriva nella città termale a braccia alzate. Portando ancora a vincere la Lampre Merida, unica formazione tricolore nelle squadre Pro Tour. E’ di ieri l’ultima vittoria italiana. Paolo Tiralongo, un “giovane” del gruppo, scatta sull’ultima salita e in totale solitudine arriva a San Giorgio del Sannio stupendo pubblico e giornalisti. Quattro vittorie che, noi di Ciclismo Oggi ,speriamo non siano le ultime, anzi, crediamo che siano sicuramente un buon auspicio.
Oltre alle vittorie è giusto render merito anche ai fuggitivi. Nelle fughe si sono distinti tanti ragazzi del BelPaese. Su tutti, Alessandro Malaguti, ventisettenne della Nippo Fantini, che si è fatto ben due tappe consecutive davanti al gruppo. Da citare nello stesso team, Pierpaolo De Negri , terzo nella generale del “Premio della fuga” e Giacomo Berlato, anche lui ben piazzato in questa speciale classifica. Altro fuggitivo tricolore è Nicola Boem, giovane della Bardiani-Csf. Veste la stessa casacca il toscano Francesco Manuel Bongiorno anche lui si è mostrato in buone condizioni nella tappa di Campitello Matese. Primo nella classifica della “fuga” è Marco Bandiera che, coraggiosamente entra tra nel gruppo dei fuggitivi per ben due giorni.
In classifica generale gli occhi dell’Italia intera sono puntati sul sardo Fabio Aru, a 3’ secondi dalla maglia rosa. Da non trascurare anche l’abruzzese Dario Cataldo, quinto a 1:16’ da Alberto Contador, che darà il meglio di sé nella cronometro di Valdobbiadene. E il siciliano, ma toscano d’adozione, Giovanni Visconti, in settima posizione a due primi e due secondi. Il quarto italiano nelle prime dieci posizioni è Damiano Caruso della Bmc a 2:20’ dallo spagnolo in Maglia Rosa.
In fine non dimentichiamo due corridori che comunque il loro Giro l’hanno già vinto: Domenico Pozzovivo e Daniele Colli, tornate presto!
Tanta Italia che fa ben sperare, visti i recenti trascorsi, sembra proprio che il tour di Vincenzo Nibali sia stato un trampolino di lancio per l’intero movimento ciclistico tricolore. Noi di Ciclismo Oggi, seguiremo gli sviluppi di questo Giro, quindi non vi resta che seguirci.
@BaldiDario