Prima parte di gara caratterizzata da una lunga fuga di un gruppetto iniziale di 8 corridori che man mano hanno iniziato a perdere i pezzi fino a rimanere in 4 all’imbocco della Cipressa Yevgeniy Gidich (Astana Qazaqstan), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Samuele Rivi, Diego Pablo Sevilla (Eolo-Kometa).
Andatura pazzesca del gruppo da prima dell’ascesa del Capo Berta con il team di Sagan a tirare, è proprio ai meno 30 che l’ex campione del mondo Peter Sagan è costretto a fermarsi per sostituire la bici, costretto così ad inseguire a pochi chilometri dalla Cipressa.
Gli altri big sono tutti lì davanti compreso Pogacar che punta a vincere la Classicissima dopo Liegi e Lombardia, proprio come fece il cannibale Merckx tra il 1971 e il 1972.
Jumbo, Uae e Bahrein a fare l’andatura prima della Cipressa con l’Uae e la Jumbo che riescono a frastagliare il gruppo, Sagan continua con qualche difficoltà la risalita dopo il problema meccanico, anche Viviani è costretto a rialzarsi nel corso delle 26 curve della Cipressa. È Davide Formolo a fare la maggiore selezione nel tratto più duro della Cipressa.
Forcing che porta rapidamente a diminuire il vantaggio dei fuggiti che vengono ripresi quando mancano meno di 13 km alla conclusione.
Si decide dunque tutto sul Poggio.
Pogacar da spettacolo sul Poggio come un vero mattatore.
Mohoric riesce a guadagnare qualcosa che riesce a mantenere fino sul traguardo di via Roma.
Dopo il traguardo il vincitore ha commentato: è tutto l’inverno che preparo e sogno questa gara.
Emanuele Barra