Rino De Candido è un tecnico che vanta un’esperienza ventennale nella categoria juniores. Difficilmente si sbaglia e se alla vigilia della crono ai Campionati del Mondo di Bergen aveva affermato “..questo gruppo di ragazzi ci può regalare soddisfazioni, a cominciare dalla cronometro nella quale Antonio può entrare nei cinque…” lo ha fatto a ragion veduta. Infatti Antonio Puppio conquista nella crono juniores la terza medaglia di questi mondiali per il Team azzurro, la seconda d’argento.
Alla fine della gara il tecnico friulano fa sfoggio di modestia: “Antonio ha preparato minuziosamente questo gara. Onestamente l’argento è un risultato anche sopra delle mie aspettative, ma vedendolo alla partenza oggi ci ho sperato. Questa medaglia premia la sua determinazione, il Team (la Bustese Olona, ndr) e la Federazione, che continua ad investire sui giovani talenti. Antonio ha battuto i favoriti anche se vincere l’argento a soli 11” dall’oro dispiace un poco. Dal punto di vista tecnico non posso che apprezzare il modo con il quale ha interpretato questa prova.”
Il tecnico azzurro si sofferma su un episodio:“Appena ci siamo incrociati, subito dopo l’arrivo, mi ha confessato che avrebbe voluto piangere per l’oro sfumato.. questo conferma il carattere di un ragazzo di grandi qualità.”
Ancora storditi dalla trionfale giornata di ieri, la #NazionaleCiclismo apre la seconda giornata dedicata alle cronometro con un nuovo podio, grazie al 18enne di Gallarate che quest’anno ha vinto il titolo italiano ed è arrivato 10° nella crono degli Europei, quando lo stesso De Candido confermò che si trattava di un percorso poco adatto alle sue caratteristiche.
Puppio è stato tra gli ultimi a partire, a pochi minuti dal britannico Thomas Pidcock, punto di riferimento importante perché al termine della prova sarà lui il nuovo campione del mondo. Pidcock sembra volare sui tratti in salita e in pavé del percorso e segna inesorabilmente tutti i migliori intertempi.
Alle sue spalle, in una corsa leggermente diversa, Puppio si propone come uno degli avversari più insidiosi. Nei tre intertempi veleggia tra la 3^ e 2^ posizione. Nella seconda parte di gara l’azzurro recupera secondi nei confronti del britannico e tiene a distanza gli inseguitori, tra i quali i più insidiosi sono il polacco Maciejuk (terzo al traguardo) e il norvegese, campione europeo in carica, Leknessund.