Riportiamo l’ultim’ora de la Gazzetta dello Sport riguardante la drastica decisione della ASO, la società organizzatrice del Tour de France
Un terremoto nel ciclismo. La società Amaury Sport Organisation (la Aso) ha annunciato il ritiro delle sue corse dal calendario 2017 del WorldTour dell’Uci, la serie A del ciclismo. Ossia del Tour de France e della altre gare che organizza come Vuelta Espana, Parigi-Nizza, Parigi-Roubaix, Freccia Vallone, Liegi-Bastoggne-Liegi, Giro del Delfinato. Queste corse saranno iscritte nel calendario Hors Categorie, ha annunciato l’Aso. La polemica è con l’Unione ciclistica internazionale. Le tappe dello scontro — La dichiarazione va inquadrata nello scontro tra la Aso e l’Uci, l’unione ciclistica internazionale, sulla riforma del ciclismo che riguarda il calendario e le squadre. La scorsa settimana a Barcellona la federciclismo mondiale aveva annunciato l’intenzione di aggiungere corse al calendario WorldTour a partire dal 2017 e di cambiare il sistema delle licenze alle squadre, da annuale a triennale, parlando di un accordo trovato con gli organizzatori di corse. Questo accordo era arrivato dopo che a novembre l’associazione degli organizzatori di corse, la Aiocc, riunita ad Amburgo, aveva votato il suo parere contrario alle proposte di riforma. E ancora prima, durante l’estate, l’Aso aveva minacciato di ritirare le sue corse dal calendario WorldTour 2016. Ora la nuova puntata dello scontro. “sistema chiuso” — “L’Uci – ha spiegato l’Aso con una nota- ha recentemente adottato, dalla stagione 2017, una riforma del calendario WorldTour caratterizzata da un sistema sportivo chiuso. Aso resta al modello europeo e non può scendere a compromessi con i valori che rappresenta: un sistema aperto che pone il criterio sportivo al primo posto. È in questo nuovo quadro che Aso continuerà a far vivere questi valori “, ha concluso la nota.”Andiamo avanti” — Dal canto suo l’Uci, con una nota, nel prendere atto “dell’intenzione dell’Aso” ha specificato che “la riforma del ciclismo professionistico maschile permetterà un’evoluzione graduale di una parte importante del nostro sport, è stata approvata dal Consiglio del ciclismo professionistico in giugno ed è stata ratificata dal comitato di gestione di settembre. È stata sviluppa in più di due anni di dialogo aperto e dettagliato e la consultazione di diversi gruppi di titolari di diritti, inclusi gli organizzatori delle corse, le squadre e i ciclisti”. La nota ha poi proseguito ribadendo che “l’Uci mantiene il suo impegno ad attuare le riforme che sono state concordate con una ampio processo di consultazione”.