ALBERTO DOLFIN
IMOLA
Top Ganna. Così c’è scritto sul retro del casco del missile azzurro che oggi pomeriggio ha sfrecciato nell’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari per conquistare un’oro che l’Italia non aveva mai vinto nelle cronometro mondiali. Filippo Ganna è il nuovo re iridato, grazie a una prova maiuscola: 35’54” il suo tempo vincente, con una media di 53 km/h, più forte anche delle incredibili raffiche di vento che hanno funestato tutto il percorso e sradicato l’arco d’arrivo mezz’ora dopo la fine della gara.
Spazzati via tutti i rivali, con il belga Wout Van Aert che si è dovuto accontentare dell’argento (a 26”), mentre il bronzo se l’è messo al collo il campione europeo Stefan Kung (3° a 29”). Giù dal podio i compagni di squadra di Ganna nell’Ineos Grenadiers: quarto il britannico Geraint Thomas (a 37”), quinto il campione uscente Rohan Dennis (a 39”). Quattordicesimo l’altro azzurro in gara, Edoardo Affini, giunto a 1’31” dal vincitore. Si tratta della quinta maglia iridata per Ganna dopo le quattro conquistate in pista nell’inseguimento individuale.
«Staccare il telefono per tre giorni è stato importante, per non farmi distrarre da niente – ha raccontato il neo campione -. Ieri sera ho mandato un messaggio a Davide (Cassani; ndr, il ct azzurro) dicendo: “ Domani voglio vincere” e lui mi ha detto che loro erano qui per supportarmi. È arrivato il risultato, un sogno che diventa realtà: essere il primo in Italia ha un gusto particolare e avrà un peso portare questa maglia per tutto il 2021. Sono contento e ora mi rilasso un po’ in avvicinamento al Giro d’Italia».
Proprio nella prima tappa del 3 ottobre, la cronometro di 15 km da Monreale a Palermo, sfoggerà per la prima volta la sua maglia iridata, sperando di vestire un’altra casacca, rosa: «Punterò fortissimo sulla prima tappa, poi dopo mi aspettano tre settimane di supporto per il mio capitano Geraint Thomas. Ne approfitto per ringraziare la mia squadra (la Ineos Grenadiers; ndr) perché negli ultimi anni abbiamo lavorato tanto sui materiali, passando tante giornate in galleria del vento, e i risultati si continuano a vedere».
Sulla stagione prossima, in ottica olimpica risponde: «Ai Giochi di Tokyo il focus resta sul quartetto e la medaglia in pista, per cui sarò al 100% con loro. Se poi con il programma si concilia anche la cronometro su strada, ci penserò». Intanto, in alto i calici per il primo oro di questa rassegna casalinga e domani si sogna ancora con un’altra piemontese, Elisa Longo Borghini, impegnata nella prova su strada femminile