– C’e’ chi lo dava per finito, chi palesemente in difficolta’, chi perso a rincorrere una notorieta’ piuttosto affievolita con l’andare delle pedalate. Nairo Quintana, al momento giusto, ha piazzato le sue zampate e ricordato che non si possono vincere un Giro d’Italia (nel 2014) e una Vuelta a Espana (nel 2016), oltre ad essere arrivato per due volte secondo (nel 2013 e nel 2015) e una volta terzo (nel 2016) al Tour de France, per pura casualita’. Lo scalatore colombiano, dopo nove tappe della Vuelta 2019, guarda tutti dall’alto, avendo ancora portato la seconda tappa, quella di Calp. Il 29enne leader della Movistar, che nel 2020 si unira al team Continental francese Arkea-Samsic, ha 6″ di vantaggio sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma), 27″ sul connazionale Miguel Angel Lopez (Astana) e 20″ sullo spagnolo e iridato Alejandro Valverde, suo compagno di squadra. Giochi ovviamente ancora aperti ma il primo giorno di riposo a Pau permette un piccolo bilancio di quanto visto sulle strade spagnole. Domani e’ in programma la decima frazione, una cronometro individuale di 36,2 chilometri con partenza da Jurancon e arrivo, appunto, a Pau: tracciato senza problematiche particolari e dunque adattissimi agli specialisti della lotta contro l’orologio.
Ovvio pensare che Roglic possa approfittarne. “Posso vincere la Vuelta, e’ possibile – ha detto Quintana, vincitore in questo 2019 anche di una tappa al Giro di Colombia e una al Tour de France, in conferenza stampa – Domani sara’ una giornata molto importante e sappiamo che, sebbene io abbia la maglia rossa, Roglic e’ praticamente il leader della corsa, dato il distacco che domani ci infliggera’. Ho pero’ intenzione di dare tutto, di piu’ non posso fare”. Incassate le scuse pubbliche di Marc Soler, autore ieri di una ‘sceneggiata’ in mondo visione dopo aver ricevuto l’ordine di aspettarlo nonostante fosse solo al comando, Quintana non ha paura a parlare di leadership all’interno della Movistar, che puo’ schierare un Valverde in grande spolvero. “La posta in gioco piu’ importante e’ la squadra, e chi sta andando meglio aiutera’ l’altro. Tutto dipende da chi e’ il piu’ forte”. Per ora, classifica alla mano, il numero uno e’ lui e per questo sara’ cruciale la cronometro di domani. L’importante sara’ difendersi dall’attacco di Roglic, che pare destinato a sfilargli la maglia. La strada offrira’ pero’ cosi’ tante possibilita’ per attaccare che, da Pau a Madrid, tutto potra’ davvero succedere.
Foto Sirotti per ciclismo oggi
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2 Settembre 2019